Parco La Serenissima
Roma 2017



Estensione 60 ha
In collaborazione con Legambiente e GRAB_Grande Raccordo Anulare delle Bici
La forma circolare domina il disegno globale del parco. Il cerchio evoca ciò che non ha inizio né fine, è la rappresentazione ideale del tempo, dell'anno, del giorno e la notte, dell'eterno ritorno e quindi dell'immortalità.



Il progetto è stato concepito per collegare alla ciclovia del GRAB un tratto di ciclabile che percorre internamente il parco per circa 3 km, collegando la Stazione Serenissima alla Stazione Prenestina in un contesto totalmente naturalistico. Le due ciclabili si incontrano a Sud, dopo la stazione Serenissima, lungo un tetto giardino sopra la linea ferroviaria che, al limite Est dell’area, scende alla stessa quota del parco.
Da un punto di vista simbolico, la sacralità del sito, data dalla presenza della necropoli, è rappresentata da sette colline di grandi dimensioni percorse da una strada a forma di spirale che si conclude sulla cima; rappresentano la parte “sacra” del parco, ovvero la sede degli alberi commemorativi e quella per la dispersione delle ceneri in natura. Sono un omaggio a Roma e l’espressione di un numero compiuto, come il ciclo della vita dopo la morte e il numero della creazione.
La spirale, disegnata dal percorso, esprime il significato del viaggio interiore che deve compiere ogni uomo partendo dall’esterno, fino ad arrivare nella parte più intima, profonda e spirituale di se stesso.
Le sette colline, pur volendo distaccarsi da terra in virtù di ciò che rappresentano, convivono in armonia con la parte più vitale del parco e sono vicine al museo archeologico, a tratti di ciclabile, agli orti e alla vigna, una in particolare emerge dalle acque del lago ed è raggiungibile solo in barca.

Assecondando la morfologia del terreno, e per creare delle barriere acustiche contro l’autostrada, lungo il lato Nord, sono state disegnate delle colline più naturalistiche al fine di spingere tutte le attività del parco nella parte centrale, compensare l’impatto visivo e favorire il drenaggio delle acque di dilavamento.
Sul lato Sud, poco prima della Stazione Serenissima, si apre il parco archeologico direttamente accessibile ai visitatori lungo un percorso che si snoda da Ovest ad Est per circa 500m.
Sullo stesso versante, un muro in cemento armato, lungo più di cinquecento metri e alto almeno cinque, recentemente costruito per contenere la strada di accesso al parcheggio, è stato coperto interamente con terra e reti contenitive allo scopo di simulare una scarpata rinverdita e abbatterne così l’impatto visivo.
Per una questione estetica e per abbattere l’impatto delle onde elettromagnetiche, ai fini di una maggiore e più salubre fruibilità del parco, è stato previsto l’interramento della corrente, attualmente trasmessa su tralicci estremamente invasivi.
Il disegno complessivo del parco può essere suddiviso in due parti ben distinte, seppur connesse tra loro, separate dalla passaggio del viale della Serenissima.
Ad Ovest, parte morfologicamente più articolata e quindi più naturalistica, è stato disegnato un grande lago attraversato dal percorso ciclopedonale. E’ il fulcro del parco e di tutte le sue connessioni, sede di una delle sette colline. Sempre sullo stesso lato, il museo archeologico, uno skate-park e il playground completano le attività a disposizione del parco.
Il museo archeologico, su pianta circolare, sorge su un piano più basso rispetto al livello del parco per un inserimento più armonioso e di basso impatto visivo. Al contrario delle colline, sulle quali si sale, qui, per raggiungere la struttura il visitatore deve scendere lungo un percorso semicircolare, come in un viaggio a ritroso nel tempo. Il museo è stato pensato non solo per custodire e rendere fruibile la somma di tutte le conoscenze acquisite nel corso degli scavi della necropoli collatina, ma anche allo scopo di restituire un sito ai reperti degli scavi di Casalbertone, appena fuori dall’area di intervento, attualmente inventariati e custoditi in attesa di una giusta collocazione.



Ad Est della Serenissima, una zona umida caratterizzata da sorgenti affioranti è stata ridisegnata con un ninfeo circolare percorso per metà da una lunga pergola e, come le colline, è destinato alla dispersione delle ceneri attraverso urne idrosolubili.
Questa è la parte più bassa del parco, a vocazione agricola per la morfologia pianeggiante del terreno e per la presenza di un reticolo idrico. Qui, come onde sonore che si dipartono dalle colline, prendono forma gli orti, la vigna e il giardino dei “frutti dimenticati”, piante di antica tradizione, abbandonate o accantonate a favore di colture più produttive, che necessitano di essere recuperate.
Tra orti e frutteti, un teatro per rappresentazioni e concerti, anch’esso su pianta circolare ha un palcoscenico compreso tra due percorsi in diagonale che puntano sul ninfeo e su una delle colline.
A corredare il parco, totem interattivi sono posizionati in vari punti strategici lungo i percorsi per poter geolocalizzare gli alberi di interesse, ottenere informazioni botaniche, indicazioni sui punti più significativi del parco e del quartiere.
Infine, il parco è percorso da un sistema di sentieri in terra battuta stabilizzata e da una pista ciclabile di circa 3km ed è servito da quattro accessi e tre parcheggi con 365 posti auto. Le due parti sono collegate a Nord da un ponte che passa sopra al viale della Serenissima e a Sud da un sottopassaggio preesistente. Inoltre, per la connessione al GRAB, la presenza di tre stazioni ferroviare (Prenestina, Serenissima e Palmiro Togliatti), la vicinanza alla linea B della metropolitana (fermate Ponte Mammolo e Santa Maria del Soccorso) e la presenza della linea 5 del tram lungo tutta via Prenestina, l’area risulta molto ben servita dai servizi di mobilità cittadina.
